Bernardí Roig

Immagine: 
Light never lies
06/07 - 07/10/2007
Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese

La prigionia del corpo e l’impossibilità dello sguardo, una riflessione sulla condizione dell’uomo contemporaneo e sull’isolamento alla base del lavoro di Bernardí Roig e della sua prima mostra personale romana.

La mostra, a cura di Gianni Mercurio, è stata promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma in collaborazione con il Ministero de Asuntos Exteriores y de Cooperación e SEACEX Sociedad Estatal para la Acción Cultural Exterior ed organizzata da Zètema Progetto Cultura.
“Bernardí Roig. Light never lies” propone una raccolta di 8 installazioni realizzate tra il 2001 e il 2005 e adeguate per l’occasione agli spazi del Museo Carlo Bigotti. Oltre alle figure a grandezza naturale in resina di poliestere, la mostra propone alcuni disegni in grafite, carbone e cenere su carta e tre video, che “dialogano” con le installazioni. Luci fluorescenti e scritte luminose sono gli elementi che completano alcune opere.
Gli uomini di Roig, realizzati mediante calchi dal vero, sono esposti all’azione urticante di fasci di luce bianca che fendono l’ombra, colpendoli al viso fino all’accecamento.
Come molti artisti della sua generazione, Roig riflette sulla natura delle percezioni collettive sotto le spinte propulsive dei media, della rivoluzione telematica e degli ineludibili effetti della globalizzazione. La sovrabbondanza di immagini che caratterizza il presente ha prodotto
qualcosa di più che un depotenziamento dello sguardo, ha eroso, con un eccesso di luce, ogni certezza.
Nelle opere - esposte per la prima volta al Museo Carlo Bilotti e nella città di Roma - Bernardí Roig esplora la possibilità di diventare spettatori della propria interiorità.
Figure maschili corpulente, zavorrate o schiacciate contro le pareti, abbacinate da folgoranti proiezioni luminose, sospese o con le spalle rivolte allo spettatore. Sono individui che intrattengono un enigmatico rapporto con l’oggetto che l’artista ha predisposto, per generare in loro una condizione di disagio ai limiti della tollerabilità.
Tutto questo conferisce una dimensione fortemente scenografica alle sue istallazioni. Nell’ambiente in cui prende forma il lavoro si stabilisce una zona in cui il nero cede il posto al bianco dei corpi, inondati di luce e sempre in relazione ad una parete, anch’essa rigorosamente bianca.
Il lavoro di Bernardí Roig fa riferimento al filone novecentesco che pone visivamente il tema del corpo come elemento centrale della ricerca artistica. La compresenza di figurazione (il corpo), minimalismo (la luce) e concettualismo (i riferimenti a discipline come teatro, cinema e letteratura) conferisce alla sua opera una collocazione particolare nel panorama contemporaneo.
Ispirata dai miti classici, dalla filosofia postmoderna, dalla prosa di Thomas Bernhard e dall’arte di Pierre Klossowski, l’opera di Bernardí Roig esplora il confine che separa e connette i due paradigmi essenziali del pensiero, quello premoderno - fondato sull’integrità dello spirito - e quello postmoderno - che ruota intorno alla funzione del simulacro e alla proliferazione delle apparenze.
Se la vita è una bugia, che tuttavia ci appare come tale solo nel momento della morte, come scrive Bernardì Roig in uno dei suoi dialoghi/monologhi raccolti in “Binissalem”, la luce non mente mai, “Light never lies” appunto.

Informazioni

Luogo
Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese
Orario

da martedì a domenica ore 9.00 - 19.00
la biglietteria chiude alle ore 18.30
lunedì chiuso

Biglietto d'ingresso

Biglietto integrato Museo + Mostra
€ 6.00 intero, € 4.00 ridotto
Gratuità e riduzioni

Informazioni

06 82059127 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.30)

Tipo
Mostra|Arte Contemporanea
Sito Web
Giorni di chiusura
Lun
Artista
Bernardí Roig
Curatore
Gianni Mercurio

Eventi correlati

Non ci sono attività in corso.
Non ci sono attività in programma.
Non ci sono attività in archivio.